La Svizzera che mi piace

Gazzetta_CHMehmedi, Behrami (che da bambino ha rischiato l’espulsione dal Ticino) e Seferovic regalano alla Svizzera per prima vittoria ai Mondiali 2016 contro l’Ecuador. Migliore in campo: Shaqiri.
Quattro moschettieri che sono la testimonianza dei successi che possiamo ottenere con il coraggio di scacciare le paure e di essere aperti all’incontro e con un’intelligente politica di integrazione.

Per sottolineare questa vittoria ripropongo e sottoscrivo le parole del presidente del Consiglio di Stato Manuele Bertoli:

«In questo evento Mondiale c’è posto anche per un pezzetto di cuore nostro, di simbolo identitario, di “bandiera” che ci rappresenta tutti quanti. È la nostra Nazionale.
Bene, di nuovo scorro l’elenco dei nostri alfieri e di nuovo mi emoziono nella lettura di tutti quei nomi e di quei cognomi che cantano il successo dell’incontro tra le genti, dei percorsi felici e arricchenti di famiglie di origini lontane tra di loro che hanno saputo viaggiare, fuori e dentro di sé, aprendosi al mondo. Mettendosi in gioco. Affrontando fatiche e difficoltà. Sapendosi inserire in realtà anche profondamente diverse cui hanno voluto e saputo dare il loro apporto.
Sì, questa è la Svizzera che mi piace, la Svizzera reale per cui mi sento di impegnarmi senza riserve anche nel mio lavoro quotidiano, in cui credo e sotto la cui bandiera so esprimere la mia felicità e il mio orgoglio. Comunque vada laggiù, in Brasile, questa Svizzera per me ha già vinto.
Sperando che questa realtà inoppugnabile sappia, con tenacia, farsi un domani anche rappresentazione e narrazione collettiva.
Aprendo gli occhi anche a chi non vuol vedere, scacciando da troppi cuori il buio e la paura che oggi purtroppo vi alberga
».

Forza Svizzera!

Foto dal sito della Gazzetta dello Sport

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